HomeIndice generale >Pittura e graficaConsiderazioni sulla pittura
 
Il sorgere improvviso nella pianura, ancor più accentuato da una verticalità che si staglia in un orizzonte dal profilo uniformemente piatto, è un dato comune nella percezione dei Colli. Tanto che una suggestiva etimologia proposta da Bolzonella fa derivare il toponimo Teolo da tutulus, vocabolo col quale gli Etruschi avrebbero indicato il caratteristico cappellino appuntito delle matrone, che ricorda la forma delle colline. Tanti coni che si stagliano all’orizzonte, invitanti allo sguardo: è forse questa la percezione prima che anima il vissuto di questi Monti. 
Ma in questa etimologia — fondata o meno che essa sia — noi possiamo scorgere una sorta di archetipo della percezione visiva dei Colli Euganei che si può ritrovare a distanza di secoli e in culture diverse. Basti pensare all’immagine usata dal Ruzante nel racconto del reduce, che sente il Venda incombere come sono i cavalli da guerra nel campo di battaglia o a quell’altra immagine poetica proposta da Diego Valeri che sembra fondarsi proprio sulla medesima percezione: “Belle sono queste Alpi alla misura dei fanciulli…” 
L’inventario delle immagini, dunque, è il primo passo per tentare di costruire una storia visiva dei Colli, ma specialmente per penetrare e indagare l’immaginario che li anima, perché i luoghi non sono solo spazio fisico ma vivono intrecciati con la nostra vita fatta di esperienze, di ricordi, di un sentire comune impalpabile, che si annusa e si propaga come un odore. Perché il mondo si offre a noi nello sguardo e mediante lo sguardo noi ci immergiamo nel divenire colorato del mondo per trarne alimento e senso che si fa percezione, sensazione e poi ci cresce dentro, come un seme che genera frutto, fino a diventare pensiero operativo e creativo. Le immagini prodotte dall’arte sono uno dei luoghi più alti di espressione di questo pensiero creativo e sono,  pertanto, i luoghi privilegiati in cui si esprime l’immaginario che anima i luoghi. 
Inutile dire che in questa sede ci limitiamo a intraprendere un cammino, consapevoli di non poterlo esaurire e cominceremo, pertanto, a segnalare le testimonianze visive di cui si parla in pubblicazioni. 
 
Una ricognizione sulla rappresentazione pittorice dei Colli Euganei abbiamo in: 
Ceschi C., I Colli nella pittura, in I Colli Euganei, a cura di F. Selmin, Sommacampagna (VR), Cierre, 2005, p. 366-369.