HomeIndice generale >  Una cucina euganeaIbn Sarabi e Michele Savonarola
 
Merita una citazione — se non altro per il volgarizzamento in dialetto padovano compiuto da Frater Jacobus Philippus de Padua su richiesta di Francesco Novello da Carrara negli ultimi anni del secolo XIV — l’opera del misterioso Ibn Sarabi o Serapione, che combina la dottrina di Dioscuride con quella di Galeno arricchita delle conoscenze della farmacologia araba e che fu compiuta nella seconda metà del secolo XI o nella prima del XII: 
Ibn Sarabi, El Libro agregà de Serapiom. Volgarizzamento di Frater Jacobus Philippus de Padua, Edito per la prima volta a cura di Gustav Ineichen, Venezia — Roma 1962 (Civiltà Veneziana — Fonti e Testi, 3). Un trattato medicofarmacologico scritto in padovano trecentesco noto anche come Erbario Carrarese che propone nomi di piante ancora correnti nelle nostre parlate. Come brusco — identificato col pungitopo - volgarizzato in epoca carrarese da frate Iacobus Philippus de Padua in lingua padovana parla del cogno, dei bruschi e delle pomele. Sull’argomento si veda: 
Cortellazzo M., Nomi di piante antichi e moderni, “Padova e il suo territorio”, 10 (1995), n. 54, p. 46-47. 
 
L’unico riferimento locale del medico e umanista Michele Savonarola — che insegnò all’Università ed esercitò l’arte medica alla corte di Niccolò III d’Este a Ferrara dal 1440 — è dedicato al vino, quel vino di collina, là dove il sole è più potente e perciò pieno di virtù salutari, come quello che a casa nostra se ritrova (forse un accenno, in questo, a un podere di famiglia situato nel Monte Zovone) ed è nobile, gentile e possente vino. 
Il Libreto... de tutte le cosse che se manzano communemente del padovano Savonarola comparve in volgare nel 1508 con un seguito di qualche ristampa e anche di arbitrari rifacimenti. Nel famoso Libreto il Savonarola espone i diversi cibi distinguendoli secondo la tipologia binaria dei piatti da cortigiani o da contadini, si veda: 
Massimo Alberini, Breve storia di Michele Savonarola seguita da un Compendio del suo “Libreto de tutte le cosse che se manzano”, con una nota di Nemo Cuoghi, Padova 1991. 
Una  edizione critica dell’opera del medico e umanista del secolo XV abbiamo a cura di Jane Nystedt in: 
Savonarola M., Libreto de tutte le cosse che se magnano. Un’opera dietetica del sec. XV, a cura di J. Nystedt, Stockholm 1988.