Sulla vicenda di Santa Felicita vissuta, secondo la leggenda, nei pressi della Chiesa di S. Antonio del Covolo, si veda: 
Daniele I., L’”Historia inventionis sanctorum Maximi, Iuliani, Felicitati set Innocentium, “Atti e Memorie dell’Accademia di Sciene Lettere Arti “, 95 (1982-1983), p. III, p. 183-207.E anche: 
Daniele I., BS, V, coll. 604-605. 
 
Da Monselice a Mauthausen. La storia di otto menselicensi morti nei lager tedeschi durante la seconda guerra mondiale, La testimonianza di Carlo Bernardini, a cura di F. Rossetto, Comune di Monselice — Assessorato alla Cultura, 2005 (Appunti di storia monselicense, 10). [libro disponibile in formato *.pdf nel sito www.provincia.padova.it/comuni/monselice
 
Immagini dei Colli si trovano anche nel catalogo dell’opera dell’artista Alberto Bolzonella: 
Alberto Bolzonella. Tra l’onirico e il mito, Vittorio Veneto Ecom [2005] con testi critici di Dino Formaggio, Paolo Rizzi e Alessandra Possamai Vita. “Vigneto ad Arquà”, 1998, olio su tela, cm. 100x70 e “Raccolta delle olive”, 1999, olio su tela, cm. 100x70; “Vino ad Arquà”, 2004, olio su tela, cm. 100x70. 
 
Espone le vicende della collezione raccolta dal conte Nicolò Da Rio (1765-1845), celebre naturalista padovano che fu anche fondatore del “Giornale dell’Italiana Letteratura”. 
Drago G., La collezione Da Rio, “Padova e il suo territorio” 22 (2007), n. 126, aprile 2007, p. 18-21, per le notizie sullo studioso che aveva fatto dei colli Euganei il suo principale oggetto di ricerca scientifica si veda anche: 
Menin L., Elogio funebre del cavaliere Nicolò Da-Rio, Padova 1845; 
Salina C., Lettera al Cav. Prof. Antonio Alessandrini. Necrologia e Nota delle opere edite, ed inedite del signor conte Nicolò Cav. Da Rio di Padova, Bologna 1845. 
Piotto L., “Il Giornale dell’Italiana Letteratura”: percorsi critici nell’ambito delle arti figurative, Tesi di laurea, Università di Padova, a. a. 1999-2000. 
 
Sugli Estensi: 
Dean T., Land and Power in the late medieval Ferrara. The Role of the Este, 1350-1450, Cambridge, U. P., 1988 (trad. it. Modena-Ferrara, 1990). 
 
Pregevole lavoro, prodotto dalla Biblioteca Civica di Abano Terme, che affianca alla segnalazione dei circa 200 documenti un breve riassunto del contenuto: 
Della Vella Concetta, Il tempo fra le righe. Bibliografia critica relativa ai documenti di argomento storico-archeologico sul territorio aponense e sui Colli Euganei dalla Preistoria al Medioevo, Abano Terme, Biblioteca Civica, 2006 (Quaderni Aponensi nuova serie, 1). 
 
Diano A. — Puppi L. (a cura di), Tra monti sacri, “sacri monti” e santuari: il caso veneto, Padova, Il Poligrafo, 2006, (Carrubio. Collana di storia e cultura veneta), in cui il complesso architettonico simbolo di Monselice, la “via romana” delle sette cappelle romanis basilicis pares, viene studiato rapportandolo alla fenomenologia piemontese-lombarda dei Sacri Monti. Oltre al Santuario di Monselice il volume si occura di altre 5 complessi devozionali: Monte Berico a Vicenza,Santa Maria del Monte di Teolo, Santa Maria di Monsummano di Santorso, SS. Vittore e Corona di Feltre, San Francesco di Paola di Revine. Dello stesso Diano il saggio contenuto nel volume: 
Diano Antonio, Tra eremitismo irregolare e sacralizzazione delle vette. La Madonna del Monte di Rovolon, in Diano A. – Puppi L. (a cura di), Tra monti sacri, “sacri monti” e santuari: il caso veneto, Padova, Il Poligrafo, 2006, (Carrubio. Collana di storia e cultura veneta), p. 175-192. 
 
Dizionario di toponomastica. Storia e significati dei nomi geografici italiani, Torino, Utet, 1990: le seguenti voci sono state composte da Carla Marcato: Abano Terme, p. 3; Arquà Petrarca, p. 40; Baone, p. 59; Battaglia Terme, p. 67-68; Cervarese, p. 195-196; Cinto Euganeo , p. 209; Este, p. p. 261; Euganei, Colli, p. 262; Galzignano Terme, p. 295; Lozzo Atestino, p. 362; Monselice, p. 407; Montegrotto, p. 417; Rovolon, p. 558; Teolo, p. 648; Torreglia, p. 659; Vò Euganeo, p. 714 (segnalato da P. F. Trolese). 
 
Sulla figura del Doni: 
Valandro R., L’eredità monseliciana di Anton Francesco Doni,  “Padova e il suo territorio”, 20 (2006), n. 119, p. 17-20. 
L’autore tratta della discussa ultima dimora del poligrafo fiorentino (viaggiatore irrequieto, editore, scrittore), Anton Francesco Doni (1513-1574) che ebbe una vita travagliata ed errabonda, e che fu molto discusso anche dai contemporanei per il costume libero e per il fatto che si era tolta la tonaca di frate servita, pur mantenendo l’abito pretesco. Tra le molte sue opere “Le Ville” o “Le cinque ville” in cui disserta su palazzi e case che nobili e popolani si costruivano lontano dalla città. Dei testi disponibili si conosce un’edizione a stampa del 1566 e tre manoscritti: l’ultimo e più importrante, datato primo aprile 1573, custodito nella Biblioteca Trivulziana diu Milano, è stato esemplato proprio a Monselice.  
Il codice della Trivulziana, accoglie, unico tra le redazioni note, un’aggiunta poetico-didascalica sull’arte di lavorare la terra nei diversi mesi dell’anno. Alcune immagini il Valandro le indica come tratte dalla vicinanza con la ruralità che tra pianura e colli s’incuneava fin nel cuore dell’ormai obsoleta rocca monseliciana.  
Le prime notizie del Doni abbiamo in:  
Sansovino Francesco, Cronaca universale del Mondo  (1581) dove dice che fatto vecchio il Doni si ritirò nella solitudine della villa, havendosi esso medesimo fabbricatosi un luogo di delizie a Monselice nel padovano per trattenimento della sua vita. 
Girolamo Giovannini, introducendo un’edizione della Zucca doniana nel 1589, offre alre note biografiche. Ad Alessandro Zilioli, autore dell’Historia delle vite de’ poeti italiani contenuta in un mss secentesco della Biblioteca Marciana, dobbiamo le curiosità e bizzarrie degli ultimi tempi, come annota il Salvatore Bongi, primo biografo mderno. 
 
Ancora sul Doni: 
Bertana Emilio (1860-1934) un letterato monseliciano insegnante e critico letterario impegnato a diffondere il verbo anarco-rivoluzionario, per un saggio intitolato Un socialista del Cinquecento. Appunti sulla vita e sugli scritti di Antonfrancesco Doni (1892) uno degli scritti che gli valse anche la libera docenza in lett. Italiana a Torino (1902). 
Pissini F., Il codice trivulziano n. 15 e l’edizione delle “Ville” di A. F. Doni, “Istituto lombardo di scienze e lettere (Rend. Lett)”, 3 (1977), p. 199-206. 
Giovannini G., La Zucca del Doni, Venezia 1589 
Zilioli A., Historia delle vite de’ poeti italiani, Venezia, Biblioteca Marciana, cod. marciano CXVII, classe XX. 
Delli Agostini G., Notizie istorico-critiche intorno la Vita e le Opere degli Scrittori Viniziani¸ Tomo I-II, Venezia 1752-54. 
Bellocchi, Le Ville di Anton Francesco Doni, Modena 1969; cfr. Ricottin Marsili-Libelli C., Anton Francesco Doni scrittore e stampatore. Bibliografia delle opere e della critica e annali tipografici, Firenze 1960. 
 
[Dorighello F.], Notizie storiche fisiche sui bagni di Sant’Elena ai Colli Euganei con aneddoti relativi alla loro celebrità e virtù e all’uso delle stesse acque, Venezia, presso Gio. Maria Bassaglia, 1796. 
Francesco Dorighello (Padova 1731-1815) si laureò in teologia e si dedicò a studi letterari. Pubblicò un’edizione commentata di Orazio e i suoi studi furono citati dal Tiraboschi, dal Muratori e da altri letterati. Il saggio è importante per l’illustrazione delle stazioni termali padovane. Il saggio di 48 pp. contiene una veduta ripiegata inc. in rame da Pietro Bassaglia che rappresenta Battaglia.