HomeIndice generale > Una cucina euganeaSugli approcci al cibo come sistema di valori e di comunicazione
 
Barbieri G., Il “Cuoco della mente” e la strategia della vita sobria, in Alvise Cornaro e il suo tempo, a cura di L. Puppi, Catalogo della mostra, Padova 1980, p. 150-157. 
Barthes R., Pour une psycho-sociologie de l'alimentation contemporaine, in Pour une histoire de l'alimentation, Recueil de travaux présentés par Jean-Jacques Hémardinquer, Paris 1970 (Cahiers des Annales, 28), p. 307-315. 
Corrain Cl. — Zampini P., Documenti etnografici e folkloristici nei Sinodi Diocesani delle Venezie, Estratto da “Palestra del Clero”, nn. 22-23, 15 novembre e 1 dicembre 1964, Rovigo 1964, riferendo delle grandi quantità di cibo che si portavano per le Rogazioni — evidente reminiscenza di  antichi riti agresti di apertura della stagione; degli usi  di consumare cibo durante le veglie funebri (castagne nel Trentino, vino e formaggio pecorino in Istria); e della qualità di cibo dei morti degli gnocchi — consumati in Friuli da quei campanari che suonavano tutta la notte dei morti - costume che si ritrova anche in molte parti del Veneto. E del costume di  mangiare qualcosa sopra le tombe (pane, vino e minestra di fave, cibo dei morti) per suffragare i defunti e per devozione. 
Fabris A., Venezia sapore d’Oriente, Venezia 1990. 
Giorato S., "Magnaria un bigolo longo da qua al Basanelo, e su ogni cormelo un bicer de vin". Vino e alimentazione tra lusso, carestia e desiderio, in Id., Pane, ciliegie e vino bianco. Saggi di storia e cultura del vino nei Monti Euganei, Cittadella 2000, p. 107-114. 
Milani M., Tra cibi e cucine del XVI secolo. Notizie e confronti, in Alimentazione è cultura... la cultura previene il cancro: un intervento didattico-educativo promosso dalla Comunità Europea in collaborazione con l’Ufficio studi del Ministero della pubblica istruzione, a cura di I. Marcadella e S. Vallin, Badia Polesine 1995. 
Paccagnella I., Cucina e ideologia alimentare nella Venezia del Rinascimento, in Civiltà della tavola dal Medioevo al Rinascimento, Venezia 1983, p. 37-67. 
Interessante anche il  contributo di Tiziana Plebani sulla storia sociale dell’alimentazione: 
Plebani T., Sapori del Veneto. Note per una storia sociale dell’alimentazione, in Ministero BB.CC.AA. — Ufficio Centrale per i Beni Librari, le Istituzioni culturali e l’editoria, Le cucine della memoria. Testimonianze bibliografiche e iconografiche dei cibi tradizionali italiani nelle Biblioteche Pubbliche Statali, I, Piemonte / Lombardia / Veneto / Friuli Venezia Giulia / Liguria / Emilia Romagna / Toscana, Roma 1995, p. 207-224. 
Rigotti F., La filosofia in cucina. Piccola critica della ragion culinaria, Bologna 1999. 
 
Vale la pena consultare anche opere ormai classiche come: 
Lévi-Strauss C., Il crudo e il cotto, 1966 / Dal miele alle ceneri 1970; Le origini delle buone maniere a tavola, 1971) 
Elias N., La civiltà delle buone maniere, Bologna Mulino 1982. 
Harris Marvin, Buono da mangiare. Enigmi del gusto e consuetudini alimentari, Torino, Einaudi, 1990,che basa l'analisi su presupposti non di natura simbolica ma economica e funzionalista. 
Flandrin J.L., Il gusto e la necessità, Milano, Il Saggiatore, 1994. 
Montanari M., Il cibo come linguaggio, presentata al 52° Convegno del Centro italiano di studi sull’alto Medio Evo, Comunicare e significare nell’alto Medioevo, Spoleto, 2004 nei cui Atti sarà pubbblicata.