Questioni linguistiche. Lingue e dialetti nel Veneto 2, Gianna Marcato ed., Padova Unipress che raccoglierà gli atti del convegno tenutosi a Palazzo Caldura il 29 e 30 sett. 2004 dall’Univ. di Padova, Dip. di discipline linguistiche. Da segnalare tra gli interventi: Gianna Marcato, Una locuzione bandiera: odor da freschin; e di Chiara Crepaldi, La narrazione orale in Polesine e nel Veneto; di Catia Milan, Le donne e i minori in resoconti processuali della Serenissima
 
 
Regione del Veneto Giunta Regionale, Le biblioteche del territorio e la politica bibliotecaria regionale. Abano Terme 12 e 13 novembre 2004. Sala Kursaal e Sede Biblioteca Civica, con la collaborazione del Consorzio per il Sistema Bibliotecario di Abano Terme e del Comune di Abano Terme, Abano Terme, Regione del Veneto — Giunta regionale, 2005 (Giornate delle Biblioteche del Veneto, 6). 
 
Relazione sulla costituzione del Consorzio di irrigazione da attivarsi nei comuni di Abano, S. Pietro Montagnon, Torreglia, e Tramonte con l’acqua derivata dal fiume Bacchiglione a S. Marco, Padova, stab. Tip. ditta L. Penada, 1882. 
 
Rigobello Autizi M. B., Il Museo internazionale della maschera di Amleto e Donato Sartori, “Padova e il suo territorio”, 21 (2006), n. 122, p. 32-35. 
 
Rigon A., Tradizioni eremitiche nel Veneto meridionale, in Il monachesimo nel Veneto medioevale, Atti del Convegno di studi (Mogliano Veneto, 1996), Cesena 1998, p. 75-83. 
 
Rinaldini Antonio, Storia di Epizoozia accaduta nella provincia di Padova l’anno 1799 con osservazioni di altre epizoozie antecedenti e posteriori e riflessioni sopra una utilissima circolare della R. Reggenza dell’Austria relativa alla carbonchiosa malattia di milza degli armenti, Padova, coi tipi di Valentino Crescini, 1818. 
 
Rippe Gérard, Padoue et son contado (Xe-XIIIe).Societé et pouvoirs, Rome, Ecole française de Rome, 2003. Il lavoro del Rippe — durato 15 anni — si apre con un excursus sulle vicende del popolamento e del paesaggio che l’alto medioevo padovano ereditò dall’antichità. Segue poi la nascita e i mutamenti del regime comunale cittadino con i suoi riflessi sul territorio e della produzione agricola sino alla crisi del XIII secolo. Il Rippe fu animato da predilezione per Padova che divenne un fatto d’amore per un paese, la sua cultura e la sua lingua, che lo portava fino a “descrivere con entusiasmo i paesaggi brumosi dei Colli Euganei  e ad evocare il destino fatale degli arimanni della Saccisica. 
Una recensione approfondita del lavoro compare in : 
     Maire Vigueur J. C., Villes et campagnes dans l’Italie comunale : l’exemple de Padoue, « Le moyen age », 110 (2004), p. 643-657. 
 
Il testo del notaio padovano viene tradotto in italiano da Flavio Fiorese: 
Rolandino, Vita e morte di Ezzelino da Romano, a cura di F. Fiorese, Milano, Fondazione Lorenzo Valla — Mondadori, 2004. 
La Cronaca  di Rolandino prende avvio dalla descrizione delle più importanti famiglie della Marcha trevigiana, che allora comprendeva quasi tutto il Veneto e aveva al suo centro la città di Padova. Il racconto si snoda su due livelli che spesso si intrecciano. Da un lato, lo storico padovano ricostruisce annalisticamente le vicende della sua città (indicando i diversi podestà, le guerre intraprese, ed elencando le decisioni politiche più importanti), mentre , dall’altro, espone anche il racconto delle imprese di Ezzelino — l’insaciabilis basiliscus, com’egli lo chiama — nell’ambito delle vicende della politica ghibellina in Italia.  
All’inizio del XIII secolo il territorio del Veneto viene scosso dalla rivalità tra le due famiglie dei da Romano e dei Camposampiero che trae origine — secondo un modello che rinvia all’Iliade omerica — da una contesa per una donna. Sullo sfondo di questi fatti, Rolandino trasforma l’immagine di Ezzelino in una figura diabolica, riscattato in parte dalla tragica morte, e che diviene occasione di una riflessione di taglio morale animate dalla nostalgia per le bone werre dei tempi passati della antica cavalleria. 
 
Rolma R., Petrarca un viaggio lungo una vita (Vita e opere), Arquà Petrarca, VII Centenario della nascita 1304-2004. L’autore, per tanti anni medico condotto ad Arquà, tratteggia un sintetico quadro della vita e dell’opera del grande poeta, soffermandosi particolarmente sulle amicizie padovane. 
 
Figlio e nipote di barcàri Luciano Rosada (nato nel 1933) è un poeta che ha fatto solo la quinta elementare ma che è riuscito ad esprimere con immediatezza, da poeta naif, le esperienze e i ricordi della sua vita di operaio metalmeccanico.  Il suo primo libro di poesie uscì nel 1967 nella collana “La Lucciola”; segue: 
Rosada L., Fra ‘e do rive, Abano Terme, “Il Gerione” 1972 
Rosada L., De passo col tempo, introduzione di R. Valandro, Battaglia Terme 1979.  
Da segnalare il brano dedicato a “Bataja”  (1979, p. 28) e “I barcari de bataja” (p. 73). 
“Vita amara” (1979, p. 46) 
 
Roverato G., Storia dell'economia padovana. II L'industrializzazione diffusa (1923-2003), Padova, Esedra, 2005 (Saggi e materiali universitari, 4 Serie di storia dell'economia), con alcune schede dedicate ad imprese che hanno sede nell'area collinare: 
Ceramiche estensi Srl, p. 289-290; 
FIP Industriale Spa, p. 297-299; 
IVG Colbacchini Spa, p. 302-304; 
Luxardo (Girolamo) Spa, p. 305-308; 
 
Ruta Serafini A., Il passaggio del guerriero. Viaggio fra i santuari di Este preromana, Treviso 2002. 
Ruta Serafini A., Aspetti del camminare presso i Veneti antichi, “Terra d’Este. Rivista di storia e cultura”, 18 (2008), n. 35, p. 41-43.