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Van Gogh, i tessitori, la fotografia e la didattica. Riflessioni intorno alla mostra padovana dell’artista amato dai filosofi

L’esposizione è costruita su un semplice itinerario temporale che percorre quel decennio fatidico (breve, appena un sorso di tempo consumato con ingordigia tra il 1880 e il 1890, ma anche lungo, quanto una vita intera) che fa sbocciare in Vincent (o prendere il volo, per usare l’immagine a lui cara dell’uccellino in gabbia) una pienezza artistica, che sconta il prezzo salato di tutta la sua umanità sofferente.

I Colli Euganei. Per una identità storica e visiva del territorio euganeo

L’immagine dell’isola – spesso usata dai poeti, ma anche dai geografi – è forse quella che meglio rappresenta la natura e l’identità dei Colli Euganei. Usciti fuori, infatti, per spinte vulcaniche dal grembo materno, questi umori del corpo terrestre fattisi collina ondulata, si offrono allo sguardo sin dalle pianure più lontane, come isole appuntite. E ancor più quando le nebbie immergono nel grigiore la terra, questo mare sembra infrangersi nelle valli che scendono dai versanti, ed essi paiono galleggiare solitari per offrirsi, gioiosi, al tiepido sole invernale.

Maradona, Paolorossi, il calcio e la didattica della personanza per la Storia e la Filosofia

Forse perché avevo intenzione di preparare proprio quest’anno, l’ultimo del mio insegnamento, un progetto didattico incentrato sull’integrazione della Storia e della Filosofia con gli aspetti e le vicende del calcio nel corso del Novecento; forse perché osservavo da tempo come l’una nasca nell’abbraccio dell’altra, nelle domande e nelle inquietudini del mondo/storia, e come il calcio molto spesso si offrisse nel suo essere linguaggio – fatto dalla combinazione di “podemi”, diceva Pasolini – a rappresentare valori simbolici e articolare “discorsi”; forse è proprio per questa somma di ragioni che la scomparsa improvvisa di Diego Armando Maradona, e qualche giorno più tardi anche di Paolorossi (nel cui nome la erre funge da collante per unire mondi separati, come fa l’intuizione che connotava il suo giocare) non poteva non toccarmi da vicino.